Lele Photographer

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Le licenze

Ma cosa significa esattamente acquistare una immagine microstock? Significa poter effettuare il download dell'immagine scelta acquisendone contemporaneamente la licenza (quindi il diritto) per l'uso per vari scopi. Se tale diritto d'uso viene acquisito senza limiti di tempo e di spazio in genere si parla di immagini Royalty-free (RF), per le quali esistono comunque delle limitazioni, ad esempio di tiratura consentita (se utilizzati su materiali stampati) oppure di utilizzo sul merchandising, scopo per il quale è necessario acquistare una cosiddetta licenza estesa, decisamente più costosa. Se invece l'uso è limitato ad ambiti più ristretti si parla di immagini Rights-managed (RM). In tutti i casi il costo di tali licenze è relativamente basso perchè non si tratta di immagini realizzate ad hoc ma hanno evidentemente un carattere di generalità al quale ci si deve in qualche modo adattare. Inoltre non esistono vincoli di esclusività: la stessa foto può essere venduta migliaia di volte a clienti diversi che potranno utilizzarla per scopi diversi ed inoltre l'autore dell'immagine continua a mantenere pieni diritti sull'immagine stessa, potendo utilizzarla personalmente o rivenderne l'utilizzo a suo piacimento.

 

 

 

 

Quali immagini vendere con il Microstock?

è necessario soffermarsi attentamente su quali immagini siano accettabili per le agenzie e quali abbiano effettive possibilità di generare download e, in definitiva, ricavi per i contributors. A prescindere dalle inclinazioni e dalle personali preferenze in termini di soggetti fotografati, tutte le immagini proposte alle agenzie Microstock per avere successo devono necessariamente soddisfare 4 tipi di esigenze:

1) possedere i requisiti tecnici di base (risoluzione, formato del file, dispositivo di acquisizione, ecc);

2) essere nella piena disponibilità legale di diffusione da parte del contributor, o comunque al riparo da qualsiasi possibile violazione di altrui diritti d'immagine;

3) essere indicizzate correttamente, ovvero "confezionate" in modo da poter essere facilmente trovate nei motori di ricerca delle agenzie;

4) avere una evidente finalità di utilizzo per i potenziali acquirenti, che si traduce quindi in un effettivo valore commerciale, oltre che essere di qualità impeccabile rispetto gli elementi fondamentali della fotografia (esposizione, composizione, messa a fuoco, ecc)

Per quanto riguarda il primo punto, ovvero i requisiti tecnici dei files, va detto che ogni agenzia ha le sue specifiche, per cui è bene consultare le apposite pagine di ciascun sito per essere certi di non inviare files che verrebbero bocciati a prescindere da qualsiasi valutazione di merito. Fino a qualche anno fa era di fatto obbligatorio acquisire le immagini con una reflex o comunque con macchine ad alta risoluzione (fino a poco tempo fa Alamy aveva addirittura una lista di macchine fotografiche raccomandate), ma al giorno d'oggi è pensabile, seppure ancora non consigliabile, inviare anche immagini scattate con cellulari di moderna concezione. A riprova di questa tendenza, alcune agenzie hanno lanciato specifiche collezioni dei propri database dedicate alle immagini realizzate con gli smartphone, addirittura in alcuni casi favorendole attraverso la promozione di app che consentono di scattare foto, indicizzarle e inviarle in revisione senza bisogno di passare per un computer o una macchina fotografica tradizionale.

Il secondo punto attiene alla sfera di ciò che si può o non si può fotografare (o meglio, i cui diritti di immagine possono o non possono essere venduti).

Il terzo punto invece è riferito a tutto ciò che costituisce il processo di indicizzazione delle immagini, che passa attraverso la creazione di parole chiave, la modifica dei metadati (titoli, descrizioni) e l'applicazione delle categorie concettuali del file.